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GRUB come boot loader
Installazione di GRUB
ATTENZIONE: Queste istruzioni valgono per GRUB versione inferiore a 2, ad esempio grub 0.97 in Debian 4 Etch, fino a Debian 5 Lenny. A partire da Debian 6 Squeeze il pacchetto fittizio grub 0.97-64 effettua il passaggio a GRUB 2 (pacchetto grub-pc 1.99).
Una delle principali differenze nel passaggio da GRUB a GRUB 2 è la numerazione delle partizioni, che è passata da base 0 a base 1.
Teoricamente il comando grub-install
dovrebbe provvedere a fare l'autodetect di tutto e installare opportunamente GRUB sul disco fisso. Una installazione manuale dalla shell di GRUB potrebbe invece essere questa:
# grub --no-floppy --device-map=/dev/null grub> device (hd0) /dev/hda grub> root (hd0,0) grub> setup (hd0) grub> quit
La prima riga è interessante: mappa il nome (hd0)
utilizzato da GRUB, sul device /dev/hda
conosciuto al kernel Linux. Volendo installare GRUB su un disco che non sia il primario master, basta sostituire /dev/hda
con il nome del disco desiderato, gli altri comandi restano invariati.
Il menu di boot viene controllato dal file /boot/grub/menu.lst
, non è necessario reinstallare GRUB se si modifica questo file (a differenza di /etc/lilo.conf
con LILO).
GRUB con RAID mirror
Se la partizione di root è su un device RAID software, conviene installare GRUB sull'MBR di entrambi i dischi, così che se si rompe il disco primario, sul secondario c'è tutto il necessario per fare boot. Supponiamo che /dev/md0
sia composto da /dev/hda1
e /dev/hdc1
, bisogna eseguire:
# grub --no-floppy --device-map=/dev/null grub> device (hd0) /dev/hda grub> root (hd0,0) grub> setup (hd0) grub> quit
# grub --no-floppy --device-map=/dev/null grub> device (hd0) /dev/hdc grub> root (hd0,0) grub> setup (hd0) grub> quit
Installazione di un kernel Debian
Installando un pacchetto kernel-image
generato con make-kpkg
di Debian, il file di configurazione di Grub /boot/grub/menu.lst
viene riscritto da update-grub
. Tutta la sezione AUTOMAGIC KERNELS LIST
con l'elenco delle istanze di boot viene riscritta, se non esiste viene aggiunta.
Per governare il modo in cui viene riscritto il file si possono aggiungere al file stesso alcune direttive. Queste direttive assumono la forma di commento (iniziano con #) e sono comprese nella sezione AUTOMAGIC KERNELS LIST
. Tra le più interessanti ci sono
# kopt=root=/dev/md0 ro # alternative=false
La prima consente di passare delle opzioni al kernel per tutte le istanze di boot generate da update-grub
, la seconda evita che vengano create delle istanze di boot alternative (ad esempio la noiosa recovery mode).
Problemi
Se durante l'installazione di GRUB capita il messaggio d'errore
The file /boot/grub/stage1 not read correctly
potrebbe trattarsi della dimensione degli inode nel filesystem ext2 o ext3, verificare la dimensione con tune2fs -l /dev/sda1
. Vecchie versioni di GRUB, ad esempio la 0.97, richiedono una dimensione di 128 byte. Il problema dovrebbe essere risolto in GRUB2,
vedere il bug 463123.
Per cambiare dimensione si deve ricreare il filesystem con mkfs.ext3 -I 128. Le impostazoini di default vengono prese da /etc/mke2fs.conf
.
Domanda
Installo Grub da /dev/hda1
, poi parto da /dev/hda7
e voglio reinstallare Grub, come faccio ad installare quello di /dev/hda1
?
GRUB2
Si tratta della nuova versione più pulita, più sicura, più robusta, ecc. Però i cambiamenti sono molti.
Anzitutto la numerazione delle partizioni inizia da uno e non più da zero. Quindi la prima partizione sul primo disco fisso è (hd0,1)
.
Installare il pacchetto grub-pc (esiste un pacchetto fittizio di nome grub2 che lo installa come dipendenza).
Lo script grub-install
dovrebbe provvedere ad installare GRUB nel boot sector del disco richiesto e a preparare tutti i file necessari nella directory /boot/
del root filesystem. ad esempio:
grub-install --recheck /dev/sda
L'opzione --recheck
forza l'identificazione dei dischi presenti, anche se un file /boot/grub/device.map
esiste già. Conviene ad ogni modo verificarne il contenuto per accertarsi che l'autodetect abbia funzionato a dovere.
Il file di configurazione /boot/grub/menu.lst
non viene più usato, si usa /boot/grub/grub.cfg
. In Debian esiste sempre lo script update-grub
che provvede a riscriverlo.
Attenzione alla clonazione: l'impostazione predefinita prevede di identificare il root filesystem dal suo UUID, che in un sistema clonato è probabilmente diverso. Modificare eventualmente /etc/default/grub
per usare il nome del dispositivo (tipo /dev/sda1
) invece dell'UUID.
Per vedere gli UUID dei dischi usare blkid
oppure:
ls -l /dev/disk/by-uuid
Quindi i file di configurazione sono:
/boot/grub/grub.cfg | Menu di bootstrap. |
---|---|
/etc/default/grub | Usato da update-grub . |
/etc/grub.d/ | Snippet usati da update-grub per generare il menu. |
ATTENZIONE! Non fare confusione tra l'UUID del block device (utilizzato nei contesti di cui sopra) e l'UUID dei volumi RAID. Questi ultimi si visualizzano con il comando:
mdadm --detail /dev/md0
oppure eseguendo /usr/share/mdadm/mkconf
. L'UUID dei volumi RAID sono usati solo nel contesto di assemblaggio dei volumi stessi, quindi nel file /etc/mdadm/mdadm.conf
.
fdisk e modo DOS-compatibile
Le versioni moderne dei programmi di partizionamento sconsigliano l'utilizzo del metodo DOS-compatible. Ad esempio il tradizionale fdisk
avverte subito all'avvio:
WARNING: DOS-compatible mode is deprecated. It's strongly recommended to switch off the mode (command 'c') and change display units to sectors (command 'u').
Questo metodo spreca un po' di spazio disco per allineare le partizioni all'esatto limite del cilindro. Tuttavia GRUB ha bisogno di questo spazio sprecato per alloggiare il proprio stage 1.5, vedere in proposito Details of GRUB on the PC.
Se si disabilita il modo DOS-compatible è probabile che al momento dell'installazione di GRUB si riceva l'errore:
grub-setup: warn: This msdos-style partition label has no post-MBR gap; embedding won't be possible! grub-setup: warn: Embedding is not possible. GRUB can only be installed in this setup by using blocklists. However, blocklists are UNRELIABLE and its use is discouraged.
Una moderna alternativa dovrebbe essere quella di utilizzare una piccola partizione di tipo bios_grub, vedere il paragrafo successivo.
Partizione bios_grub e dischi > 2 Tb
Si tratta di una BIOS Boot partition, che deve essere contenuta in una GUID Partition Table. Quindi non si può applicare a dischi che usano la tradizionale tabella MBR con partizioni primare, estese e unità logiche.
Con dischi di capacità 2 Tb o superiore conviene usare la GPT (le partizioni MBR hanno questo limite), in questo caso la partizione bios_grub
diventa una scelta obbligata per installare GRUB.
I programmi fdisk
e cfdisk
non supportano i dischi configurati con la GPT, si può usare parted
invece.
parted
In generale conviene usare il più moderno parted
come programma di partizione, sicuramente va usato per i dischi oltre i 2 Tb, quando diventa praticamente obbligatorio partizionare con il sistema GPT.
Ecco un esmpio di come creare delle partizioni una delle quali per il GRUB, assegnare dei nomi, assegnare il flag di volume RAID, ecc. Notare che parted
aggiusta la posizione di inizio e la dimensione della partizione in modo da non creare conflitti.
Lanciare parted /dev/sda
e dare i comandi:
mklabel gpt mkpart primary 1.0MB 10.0MB mkpart primary 10.0MB 60.0GB mkpart primary 60.0GB 80.0GB mkpart primary 80.0GB 200.0GB mkpart primary 200.0GB 100% name 2 rootfs name 3 swap name 4 var name 5 home set 2 raid on set 3 raid on set 4 raid on set 5 raid on set 1 bios_grub on
Se si vuole utilizzare unità di misura più precise, ad esempio il byte, dare il comando unit B
.
Il risultato visibile con print
è il seguente:
Number Start End Size File system Name Flags 1 1049kB 10.5MB 9437kB primary bios_grub 2 10.5MB 60.0GB 60.0GB rootfs raid 3 60.0GB 80.0GB 20.0GB swap raid 4 80.0GB 200GB 120GB var raid 5 200GB 2000GB 1800GB home raid
Uscire con quit
, non importa salvare che le modifiche vengono salvate volta volta.
Attenzione al messaggio di errore Warning: The resulting partition is not properly aligned for best performance, per la prima partizione dovrebbe bastare allineare l'inizio non a zero, ma ad esempio ad 1 Mb. Si può usare anche un numero negativo per esprimere l'offset dalla fine del disco:
mkpart primary ext4 1 -1
Logical and physical sector size
Vedere questo articolo sul problema dei settori da 4k: 4K-sector drives and Linux.
Installare GRUB2
ATTENZIONE! In generale bisogna usare il comando grub-install
seguito dal nome del disco su cui si vuole installare il GRUB. Il comando dovrebbe utilizzare al meglio il settore MBR, l'eventuale partizione bios_grub di un disco partizionato con GPT, ecc.
Importante è provvedere un file /boot/grub/device.map
corretto, dove il disco hd0
è quello da cui si vuole fare bootstrap. Se si è fatta l'installazione con debootstrap
o con un dump
/restore
è opportuno fare un chroot
ed aggiustare il file opportunamente, ad esempio:
(hd0) /dev/disk/by-id/ata-WDC_WD10EALX-759BA1_WD-WCATR8225207 (hd1) /dev/disk/by-id/scsi-20010b9fc110c272e (hd2) /dev/disk/by-id/scsi-20010b9fc110cb832
Il comando grub-install
genera ex-novo vari file, tra cui boot.img
e core.img
, quest'ultimo soprattutto è importante perché contiene il riferimento al root device. Per ispezionare il contenuto di GRUB installato sui vari dischi è ottimo lo script bootinfoscript.
Ricordarsi sempre di eseguire update-grub
e update-initramfs -u -k all
.
Installare GRUB2 su disco non di boot
ATTENZIONE! grub-setup
come viene usato in questo paragrafo non aggiorna il file core.img
e quindi non aggiorna il root device usato in fase di boot. Usare lo script bootinfoscript
per verificare che l'installazione sia corretta.
Il manuale recita: You should not normally run grub-setup directly. Use grub-install instead. Quindi questa va considerata una operazione manuale a basso livello.
Come installare GRUB2 su un disco collegato come secondario (/dev/sdb
), dopo averlo installato ad esempio con debootstrap
.
Il rootfs del nuovo disco si trova nella prima partizione ed è stato montato su /mnt
:
grub-setup --device-map=/tmp/device.map --directory=/mnt/boot/grub --root-device='(hd0,1)' '(hd0)'
Il file /tmp/device.map
è stato creato appositamente e contiene la riga
(hd0) /dev/sdb
Installare GRUB2 sul secondo disco di un RAID1
Attenzione! Dovrebbe bastare fornire un file device.map
corretto ed eseguire grub-install /dev/sdb
. Verificare sempre con bootinfoscript
che GRUB sia installato correttamente sui due dischi e che il root device sia lo stesso che si identifica con /usr/share/mdadm/mkconf
.
Il manuale recita: You should not normally run grub-setup directly. Use grub-install instead. Quindi questa va considerata una operazione manuale a basso livello.
Dopo aver installato GRUB2 sul primo disco (/dev/sda
) lo si deve installare anche nel MBR del secondo disco (/dev/sdb
), in modo che sia un disco avviabile nel caso di guasto del primo.
Il rootfs si trova nella prima partizione:
grub-setup --device-map=/boot/grub/device.map --directory=/boot/grub --root-device='(hd0,1)' '(hd1)'
Il file /boot/grub/device.map
contiene:
(hd0) /dev/sda (hd1) /dev/sdb
È possibile indicare il root device anche usando l'UUID raid, non si sa bene che vantaggio ci sia, ma viene accettato:
grub-setup --root-device='(mduuid/88664fd86258ca80ceb66df7290a9ad9)' /dev/sda
Bug con GRUB2 sul secondo disco di un RAID1
Nonostante che si sia installato GRUB su /dev/sda
e /dev/sdb
come descritto nel paragrafo precedente, il secondo disco (/dev/sdb
) risulta non avviabile. Potrebbe essere il bug #611537.
In pratica tentando di avviare da /dev/sdb
si ha un loop infinito con reboot dopo il messaggio GRUB loading.. Pare che la soluzione sia abilitare in /etc/default/grub
:
GRUB_TERMINAL=console
e quindi eseguire update-grub
. La ragione di questo fix è da capire!
Interessante questo Boot Info Script che dovrebbe mostrare come è configurato il bootstrap sul disco.
Chainload altro S.O.
Come si aggiunge una entry nel menu per fare il boot di un s.o. alternativo?
Video mode
Come impostare il modo video per GRUB e per il kernel che viene avviato: vedere la pagina Console: video mode e keymap.
Bootstrap dal prompt grub>
Vedere questo tutorial: Instigating a Manual Boot from the GRUB Prompt.
La sequenza minimale per avviare dal prompt grub>
è la seguente:
ls set root=(md/4) linux /vmlinuz ro root=/dev/md4 initrd /initrd.img boot
Con il primo comando si elencano i filesystem riconosciuti dai quali è possibile leggere l'immagine del kernel e dell'initrd. La riga di comando per caricare il kernel deve indicare il root filesystem, si può utilizzare il nome del device oppure l'UUID con root=UUID=
. L'UUID di un filesystem si può vedere in /dev/disk/by-uuid/
oppure con il comando dumpe2fs
.
Installare GRUB in un'altra partizione
Questa la sequenza tipica di boot con GRUB (verificare con lo script bootinfoscript):
- MBR di /dev/sda → carica
core.img
dal settore 1 di/dev/sda
- core.img → cerca un filesystem, ad esempio tramite MD UUID
- Filesystem
/boot/grub/
→ esegue il menutgrub.cfg
Se si vuole abilitare il GRUB che sta su in filesystem diverso (es. /dev/md4
) da quello di boot (es. /dev/md0
):
mount /dev/md4 /mnt grub-install --boot-directory=/mnt/boot /dev/sda
GRUB su sistema EFI
I PC a partire dall'anno 2010 dovrebbero supportare nel BIOS il bootstrap secondo lo standard UEFI che si contrappone al vecchio sistema dell'MBR che viene quindi chiamato generalmente legacy. Nella configurazione legacy il codice di GRUB si installa, oltre che nel settore MBR, anche in una partizione dedicata identificata dal flag bios_grub. In una installazione EFI invece è necessario creare sul disco una partizione FAT32 generalmente identificata dai flag boot ed esp.
Il boot legacy oppure EFI viene generalmente impostato nel programma di setup del BIOS, una volta effettuato il bootstrap in GNU/Linux è possibile sapere se il sistema è EFI verificando l'esistenza della pseudo directory /sys/firmware/efi/. Il programma grub-install è in grado di determinare l'impostazione del sistema e installare GRUB nello spazio opportuno.
GRUB su sistema EFI dual boot
Vedere questa guida.
Scenario: installazione Debian Wheezy su disco con Windows 7, che si avvia in modalità EFI.
Fortunatamente Windows 7 consente il ridimensionamento della partizione direttamente dal disk manager nativo. Dopo aver effettuato l'installazione Debian da CD o chiavetta USB si scopre che il boot manager (EFI) è rimasto inalterato e si avvia solo Windows 7.
Occorre riavviare da chiavetta USB, modalità rescue, e fare l'installazione di Grub sulla partizione EFI. Bisogna guadagnare una shell chroot nell'ambiente target (montando /dev
, /dev/pts
, /proc
e /sys
, ecc.)
Se la partizione EFI è /dev/sda
si fa qualcosa del genere:
mount /dev/sda1 /boot/efi apt-get install --reinstall grub-efi grub-install /dev/sda
Nel caso in cui si esegua nuovamente grub-install
, ricordarsi sempre di montare prima la partizione EFI in /boot/efi
, altrimenti la voce Windows 7 nel menu di Grub viene persa.
Boot interattivo dal prompt grub>
Se se interrompe il bootstrap oppure l'host non riesce a completare il normale boot, è possibile avviare manualmente un boostrap alternativo dal prompt grub> (ammesso che esista un kernel e una initrd valida). Ecco un esempio che utilizza il kernel dalla partizione RAID /dev/md4.
grub> ls (md/4)/boot initrd.img-6.1.0-25-amd64 vmlinuz-6.1.0-25-amd64 ... grub> set prefix=(md/4)/boot/grub grub> set root=(md/4) grub> linux /boot/vmlinuz-3.13.0-29-generic root=/dev/md4 grub> initrd /boot/initrd.img-3.13.0-29-generic grub> boot
La sintassi (md/4) viene utilizzata per indicare le partizioni RAID. La sintassi per indicare la partizioni normali di un disco SATA è invece del tipo (hd0,1), dove i dischi fissi sono numerati a partire da zero e le partizioni a partire da 1.
GRUB_DEFAULT Selezione kernel predefinito
Le nuove installazioni di GRUB2 hanno il menu di avvio organizzato in menuentry e submenu. Per selezionare come predefinita una delle opzioni, si edita /etc/default/grub
.
L'indice di ogni voce inizia da zero, quindi se il sumbenu appare in posizione 2 e si vuole selezionare la quarta menuentry di tale submemu, si deve mettere:
GRUB_DEFAULT="1>3"
quindi eseguire update-grub.