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Il caso Parmalat e il crepuscolo dell’Italia
Da «Internazionale» nr. 524, 30 gennaio 2004
di Beppe Grillo
gennaio 2004
Da anni, molti segni indicavano che non conveniva investire in Parmalat. Se a me che faccio il comico questi segni sembravano così evidenti, come mai non erano evidenti alle banche internazionali, alle società di revisione, agli investitori e ai risparmiatori? Standard & Poor dava un buon rating di Parmalat fino a due settimane prima del crollo. Negli ultimi sei mesi il valore delle azioni di Parmalat era raddoppiato. Deutsche Bank aveva comprato il 5 per cento di Parmalat e l’ha venduto appena prima del crollo. Davvero nessuno sapeva? Dal 2002 ho raccontato nei miei spettacoli i debiti e i falsi di Parmalat a più di centomila persone. Sono figlio di un imprenditore.
Il signore che rubò una televisione, anzi due
di Dario Fo, Franca Rame
domenica 25 maggio 2003
Siamo ai confini della realtà. Oggi, maggio 2003, pianeta Italia.
Quel che succede è che c’è un signore che ha diritto a un bene e un altro signore che lo detiene e che riesce a non consegnarglielo e che lo fa grazie a una legge scritta apposta per lui.
C’è una decisione ufficiale dello stato, una sentenza del Consiglio di Stato, una sentenza della Corte Costituzionale che danno ragione al legittimo concessionario di questo bene conteso ma non c’è niente da fare.