Niccolò Rigacci
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Prato, 18 Marzo 2005
Il 7 marzo 2005 il Consiglio dei Ministri Europeo ha approvato una direttiva che favorisce la brevettabilità del software in palese contrasto con il parere espresso più volte dal Parlamento Europeo.
Da oltre dieci anni lavoro come professionista nel settore della Information Technology e del software, l'eventualità che l'Europa implementi un sistema brevettuale per il software simile a quello americano è una minaccia mortale per tutte le realtà che sviluppano software in modo indipendente o che utilizzano software Open Source come strumento di lavoro.
È assurdo che l'Europa rinunci alla libertà di sviluppare software per favorire l'oligopolio di poche aziende (per giunta non europee) che negli ultimi anni hanno investito non tanto in ricerca quanto nell'ingrossare il proprio portafoglio di brevetti. Brevetti della cui legittimità è spesso lecito dubitare.
I primi risultati nefasti di queste scelte già iniziano a palesarsi: progetti software di assoluta rilevanza come MPlayer (il più importante Media Player per piattaforme non Windows e per Linux) ha annunciato che cesserà la propria attività (http://www.mplayerhq.hu/).
È mia speranza che tutti i parlamentari europei prestino la massima attenzione alla seconda lettura della direttiva, impegnandosi senza compromessi per un rigetto o una sostanziale modifica. Anche astensioni o assenze potrebbero essere determinanti nel causare un danno enorme a tutta l'informatica europea.
Cordiali saluti.
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