====== Virtualizzazione QEMU-KVM su Debian Stretch ======
Verificare con ''cat /proc/cpuinfo'' che il processore supporti la virtualizzazione: deve essere presente il flag **vmx** (per i processori Intel) oppure **svm** (per i processori AMD). Potrebbe essere necessario abilitarla da BIOS (identificata da qualcosa tipo "CPU protezione esecuzione" o "virtualizzazione").
A differenza del passato (Debian Lenny) non è più necessario installare il pacchetto kvm-source e procedere alla compilazione dei moduli kernel aggiuntivi.
Pacchetti installati:
* **qemu-kvm**, per la virtualizzazione completa su hardware x86.
* **libvirt-daemon** e **libvirt-daemon-system**, demone per la gestione delle macchine virtuali e file di configurazione.
* **libvirt-clients**, programmi per la gestione delle macchine virtuali, ad esempio **virsh**.
* **bridge-utils**, tool per la configurazione di interfaccia di rete in modo "bridge", necessario per avere guest e host sulla stessa rete.
* **virtinst**, non è indispensabile (installa oltre 200 Mb di pacchetti). Fornisce tool di supporto per la creazione di macchine virtuali, cioè dei file di configurazione, ecc.
* **libosinfo-bin**, tool di supporto per scoprire le **%%--os-variant%%** supportate da ''virt-install''.
===== Configurazione rete in modalità bridge =====
È la configurazione necessaria per mettere la macchina **host e guest sulla stessa rete locale**. In pratica si configura una interfaccia **br0** che avrà l'indirizzo IP della macchina host. Tale interfaccia sarà messa in bridge con la porta fisica **eth0** e con la porta virtuale **tap0**, che a sua volta corrisponde all'interfaccia **eth0** della macchina guest.
Vediamo come si configura il file **/etc/network/interfaces** di una macchina Debian.
iface eth0 inet manual
auto br0
iface br0 inet static
address 10.0.0.55
netmask 255.255.255.0
gateway 10.0.0.189
bridge_ports eth0
bridge_stp off
bridge_maxwait 0
bridge_fd 0
In questo secondo esempio la scheda di rete **eth2** della macchina host non è configurata (non ha indirizzo IP). Il device **br2** viene quindi usato come bridge virtuale dalle macchine guest, che potranno raggiungere gli altri host fisicamente connessi a eth2:
auto eth2
iface eth2 inet manual
up /sbin/ifconfig eth2 up || true
down /sbin/ifconfig eth2 down || true
auto br2
iface br2 inet manual
bridge_ports eth2
bridge_stp off
bridge_maxwait 10
up /sbin/ifconfig br2 up || true
down /sbin/ifconfig br2 up || true
Potrebbe tornare utile un **bridge senza alcuna scheda Ethernet connessa**, ad esempio per attivare una interfaccia di rete in una macchina virtuale, ma senza dover occupare per forza una porta Ethernet. Ecco come attivare **br10** senza impegnare porte fisiche:
auto br10
iface br10 inet manual
bridge_ports none
bridge_stp off
bridge_waitport 0
bridge_maxwait 10
up /sbin/ifconfig br10 up || true
down /sbin/ifconfig br10 down || true
Ecco la sintassi **da riga di comando** per fare configurazioni analoghe:
brctl addbr br2
brctl addif br2 eth2
ifconfig br2 up
ifconfig br2 down
brctl delif br2 eth2
brctl delbr br2
===== Creazione di una macchina virtuale =====
Si può procedere in **modalità manuale** oppure preparando dei **file di configurazione XML** e lasciare il lavoro di basso livello al framework **libvirt**.
==== Modo manuale con network in modo bridge ====
La configurazione con **rete in modalità bridge** è la più complessa, perché richiede che la macchina ospitante sia predisposta opportunamente. In breve la macchina ospitante dovrà avere l'**interfaccia br0** invece di eth0. Nel file **/etc/network/interfaces** si imposta:
auto br0
iface br0 inet static
address 10.0.1.2
netmask 255.255.255.0
gateway 10.0.1.252
bridge_ports eth0
bridge_stp off
bridge_maxwait 10
quindi l'utente root predispone l'interfaccia **tap0**:
tunctl -t tap0 -u root
ifconfig tap0 up
brctl addif br0 tap0
A questo punto è possibile **avviare la macchina ospite** con qualcosa del tipo:
qemu-system-x86_64 -m 1024 -machine accel=kvm \
-netdev tap,id=mynet0,ifname=tap0,script=no,downscript=no \
-device e1000,netdev=mynet0,mac=52:55:00:00:00:01 \
-cdrom ../../iso/debian-10.0.0-amd64-netinst.iso \
-hda rootfs.img -boot c
==== Con libvirt ====
Una macchina virtuale è definita da due file: il **file di configurazione** e il file **immagine del disco**. Ad esempio una macchina di nome **stretch-amd64** è definita da:
* **/etc/libvirt/qemu/stretch-amd64.xml**
* **/var/lib/libvirt/images/stretch-amd64.qcow2**
È possibile creare in maniera assistita tali file eseguento il tool **virt-install**. Ad esempio:
virt-install \
--virt-type kvm --name stretch-amd64 \
--network bridge=br0 \
--cdrom /home/kvm/iso/grml64-full_2017.05.iso \
--graphics vnc,password=MySecret,listen=0.0.0.0, \
-v --os-variant debian9 \
--disk size=40 --memory 512
dove i parametri sono il **nome** del guest (es. stretch-amd64), una immagine **ISO** da cui fare bootstrap, una **password** per connettersi via **VNC** alla console, la dimensione del **disco** (es. 40 GB) e la **memoria** da allocare (512 Mb). Il parametro **%%--os-variant%%** determina alcune ottimizzazioni alla configurazione, usare **osinfo-query os** per sapere le varianti supportate.
**virt-install** crea i file necessari e avvia la macchina virtuale, la **console** è raggiungibile tramite **VNC sulla porta 5900** della macchina host. Nel file di configurazione il boot da CD-ROM e l'immagine relativa non viene messa. Ecco cosa cambiare per ripristinarlo quando serve:
In alternativa a **virt-install** è possibile creare manualmente il **file .xml di configurazione** e creare l'**immagine disco** con il tool:
qemu-img create -f qcow2 stretch-amd64.qcow2 40G
Quando si cambiano i file di configurazione delle macchine guest è necessario riavviare il servizio (le macchine virtuali in esecuzione non sono toccate):
systemctl restart libvirtd.service
quindi da virsh è possibile distruggere e far ripartire una macchina virtuale, nonché abilitiare l'avvio atuomatico della stessa:
destroy stretch-amd64
start stretch-amd64
autostart stretch-amd64
L'avvio automatico è determinato semplicmente dall'esistenza di un link simbolico:
/etc/libvirt/qemu/autostart/stretch-amd64.xml -> /etc/libvirt/qemu/stretch-amd64.xml
===== Immagine disco raw o qcow2 =====
L'immagine di un disco virtuale si crea con **qemu-img**. È possibile utilizzare il formato **raw** (predefinito, facilmente portabile su altri emulatori) oppure il formato **qcow2** (predefinito di QEMU, più versatile per crittografia, compressione, ecc.) utilizzando l'opzione **-f qcow2** di qemu-img.
Per scoprire il formato di un file immagine dovrebbe essere sufficiente il comando **file**, a prescindere dall'estensione:
file disk_hda.img
disk_hda.img: QEMU QCOW Image (v2), 10737418240 bytes
file disk_hdb.img
disk_hdb.img: DOS/MBR boot sector; ...
Il file XML di configurazione differisce nei due casi:
===== Scheda di rete Virtio o RTL-8029(AS) =====
La scelta predefinita per l'emulazione di una scheda Ethernet è il modello **Virtio**. Tale modello potrebbe non essere supportato ad esempio dalle versioni più vecchie dei sistemi operativi (Linux 2.6.18 non la supporta). In questi casi è possibile scegliere l'emulazione di una **Realtek RTL-8029(AS)** configurando opportunamente il file XML. Ecco i due esempi:
Il tipo **virtio** offre alla macchina guest un device Ethernet PCI con ID **1af4:1000**.
Il tipo **ne2k_pci** offre alla macchina guest una Ethernet PCI compatibile NE2000, per la precisione una **Realtek RTL-8029(AS)**. L'ID PCI in realtà è **1af4:1100**, sempre afferente al vendor QEMU.
Per avere **due o più schede** Ethernet è sufficiente aggiungere altre sezioni **%%%%**. Ovviamente si impostano mac address e device tap diversi. Anche il bridge connesso è bene che sia diverso (per evitare i //bridge loop//), eventualmente usando un bridge fittizio, senza alcuna interfaccia Ethernet connessa (vedi sopra).
===== Console VNC =====
Nella sezione **%%%%** del file di configurazione:
Nella configurazione si imposta la porta TCP in ascolto, la password e la mappatura della tastiera. Con address uguale a **0.0.0.0** si fa il bind su tutte le interfacce, non è possibile specificare due o più indirizzi di bind. Ovviamente se si imposta la password in chiaro, è opportuno proteggere il file almeno con **mode 0640**.
===== Troubleshooting =====
ERROR unsupported configuration: CPU mode 'custom' for x86_64 kvm
domain on x86_64 host is not supported by hypervisor
Errore durante il tentativo di avviare una macchina virtuale, risolto facendo reboot. Forse servizio non avviato? Moduli kernel non caircati?
ERROR Requested operation is not valid: network 'default' is not active
Errore durante il tentativo di avviare una macchina virtuale in modalità network NAT (modalità predefinita). Non era stata avviata la configurazione di rete //default// di libvirt. Dalla shell **virsh** si deve eseguire **net-start default**.
===== Web References =====
* **[[https://wiki.debian.org/KVM|KVM in Debian]]**
* **[[https://libvirt.org/formatdomain.html|Libvirt Domain XML format]]**